sabato 26 marzo 2016

Lorena Bianchi: quando l’amore è più prezioso dell’oro


Esiste qualcosa di più prezioso dell’oro? Fiamma è convinta dell’eternità dell’oro, tanto quanto dell’immortalità dei sentimenti. È una fanciulla giovane, coraggiosa e piena di talento. Fiamma è cresciuta in fretta imparando con curiosità, insieme all’apprendista Menico, il mestiere del padre, Messer Vincenzo Giraldini, uno degli orafi più ricercati della Capitale. Ma, come tutte le donne di Bottega, il suo percorso è più tortuoso di quello degli uomini che la circondano, nonostante la sua abilità. Quando i committenti iniziano a prediligere i gioielli raffinati ed eleganti di Benvenuto Cellini, Fiamma decide di recarsi proprio nella sua Bottega, per apprendere tutti i suoi segreti, ma non immagina che ad attenderla ci sia proprio il destino. È negli occhi verdi di Lorenzo de Luna, giovane orafo prediletto da Cellini, che Fiamma trova il gioiello più prezioso, vedendo sbocciare la propria femminilità, senza inibizioni. La passione che li unisce è travolgente, ma si interrompe bruscamente. Così Fiamma si ritrova sola, ancora una volta costretta a reinventarsi nel ricordo del suo grande amore e accanto al compagno più fedele che abbia mai avuto: l’oro che continua a forgiare con perizia e entusiasmo, giorno dopo giorno.
“Il Profumo dell’Oro”, di Lorena Bianchi, edito da Rizzoli, è molto più di una emozionante storia d’amore tra due anime inquiete, come quelle di Fiamma e Lorenzo. Si tratta infatti di un romanzo storico che ricostruisce in modo meticoloso la fastosa Roma della metà del Cinquecento, divisa tra i capricci del Papato e la severità dell’Impero. La capacità con cui Lorena Bianchi ci restituisce l’atmosfera vibrante e competitiva delle botteghe orafe del tempo, un mestiere che è una vera e propria arte anche oggi, fatta di estro e sensibilità verso il materiale forgiato, è sorprendente tanto quanto la credibilità dei personaggi, sia storici, sia di fantasia. I dialoghi sono impreziositi da un linguaggio che sembra portarci davvero indietro nel tempo, così come le descrizioni, puntuali, ma mai artefatte e arricchite da suggestioni che rendono la lettura una vera e propria esperienza sensoriale. Un romanzo delicato e coinvolgente, per chi desidera lasciarsi travolgere dalla forza dei veri sentimenti, più preziosi di qualsiasi gioiello.


L’oro è eterno, proprio come l’amore: questa è la principale convinzione di Fiamma, la giovane orafa protagonista di “Il Profumo dell’Oro”, Rizzoli. Raccontaci la genesi di questo romanzo: cosa ti ha ispirato durante la stesura? Cosa vuoi comunicare?

Amo molto l’arte e la storia, e l’oro è il metallo che accompagna l’uomo fin dai tempi più antichi. L’arte orafa è sempre presente anche nella nostra vita: si pensi al dono per celebrare la nascita di un bambino o agli anniversari, ai regali tra innamorati e agli anelli di fidanzamento. I gioielli non sono solo ornamenti, ma esprimono la personalità di chi li indossa e i sentimenti di chi ha voluto farne un dono. L’oro è dolce, malleabile e duttile, ma anche inalterabile e indistruttibile: profondamente femminile, con la sua bellezza, la sua forza e la sua capacità di trasformarsi. È nata così l’idea dell’oro e di una giovane donna, capace di svelare i suoi segreti, di fondere nel metallo prezioso ricordi e sentimenti.

Non solo una travolgente storia d’amore, ma anche un emozionante romanzo storico dalla ricostruzione precisa e accurata. Quanto tempo hai dedicato alla ricerca e qual è stato il tuo primo approccio al mondo dell’oreficeria e delle pietre preziose della Roma di Benvenuto Cellini?

La ricerca storica è una fase fondamentale del lavoro, per me tra le più divertenti: inizia molto prima che abbia anche solo un’idea della trama e non termina mai. Benvenuto Cellini ci ha lasciato un’autobiografia che si legge come un romanzo: era un artista geniale e un mascalzone incorreggibile e nelle sue pagine si assapora quella Roma da Dolce Vita ferocemente distrutta dal Sacco del 1527.

Chi è Fiamma, la protagonista del tuo libro e quanto c’è di vero nelle vicende che la coinvolgono? Come la definiresti e, in generale, come delinei i personaggi dei tuoi romanzi, tra storia e fantasia?

Fiamma è vicinissima a noi donne di oggi nel suo desiderio di affermarsi nel mondo, nell’amore che prova per gli uomini della sua vita, nel modo in cui affronta le avversità senza arrendersi mai. È appassionata, intelligente e coraggiosa. Non accetta schemi prestabiliti da altri e sa che dovrà sempre dimostrarsi più scaltra e abile di qualunque uomo. I miei personaggi sono figli dell’epoca in cui vivono, ma sono convinta che le emozioni e i sentimenti siano immutabili e universali, indipendentemente dal tempo e dallo spazio.

Da dove nasce la tua esigenza di scrivere? Che autrice sei e quando ti sei resa conto che questa grande passione sarebbe potuta diventare un mestiere?

Per me scrivere è come innamorarsi. Provo l’emozione di incontrare i personaggi per la prima volta e voglio sapere tutto di loro. A volte è un colpo di fulmine, altre volte è una storia che mi cresce accanto, si allontana e poi ritorna e non posso più lasciarla andare. Sento la mancanza dei personaggi quando sono lontano dal manoscritto e sono molto gelosa del tempo che dedico alla stesura di un romanzo. È un amore passionale, che non considero affatto un mestiere: è qualcosa che sento e che sono.

A cosa stai lavorando attualmente? Svelaci quali sono i tuoi progetti per il futuro.


Ho in mente tantissime trame! Ma non posso svelarvi nulla di nuovo, per il momento. Spero di cuore di avere sempre la fortuna di poterle condividere con i miei meravigliosi lettori.


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